Confinare singoli atomi, successo di un metodo magneto-ottico:
La possibilità di codificare informazioni a livello quantistico è vincolata alla possibilità di manipolare singoli atomi, ioni o fotoni e di controllare il loro stato quantistico di tali particelle una volta confinate. Un passo in avanti in questo senso è dato dal dispositivo messo a punto da Nicolas Schlosser dell'Institut d'Optique Teorique et Appliquée di Orsay (Parigi). Si tratta in sostanza di una “trappola magneto-ottica” (MOT), una tecnica di confinamento degli atomi che sfrutta l'azione di fasci laser e di un campo magnetico. Verso la fine degli anni settanta, si scoprì che un laser focalizzato su un fascio atomico e regolato in modo che la sua frequenza fosse vicina alla frequenza di risonanza degli atomi del fascio, causava la deflessione e la focalizzazione di questi ultimi. L'evoluzione di tale tecnica prevede l'utilizzo di più laser e di un campo magnetico, in modo isolare un numero molto limitato di atomi con una densità molto alta. Il dispositivo di Schlosser utilizza un laser a titanio-zaffiro che opera a frequenza significativamente inferiore a quella delle transizioni atomiche del rubidio - l'elemento presente nel fascio - e riesce a intrappolare un singolo atomo alla volta nella suo fuoco, di dimensioni inferiori a 1 micron. Il passo verso l'utilizzo computazionale è dato dal raddoppiamento dell'apparato sperimentale: intrappolando due atomi a pochi micron di distanza l'uno dall'altro, essi dovrebbero poter funzionare come una porta logica da due qubit con tempi di commutazione dell'ordine del microsecondo.
http://www.lescienze.it/news/2001/06/28/news/confinare_singoli_atomi-591131/
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